Alla scoperta del Castagno nel bosco di Orio Canavese

Sabato 29 Settembre 2024 abbiamo avuto l’opportunità di immergerci nel verde del bosco di Orio Canavese, un’area che racchiude una varietà di specie arboree tipiche del Canavese. La nostra passeggiata aveva come tema il Castagno, uno degli alberi più presenti in questa zona, accanto a Carpino e Robinia.


I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo, utilizzando la scheda della “caccia al tesoro” per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente. Questo strumento educativo li ha aiutati a scoprire e riconoscere diversi elementi del bosco, rendendo la passeggiata un’avventura alla ricerca dei tesori naturali.

Uno degli avvistamenti più interessanti è stato un vecchio ceppo di Castagno, ormai cavo, con piccoli tronchi che crescono dal tronco principale (vedi foto). Questo particolare aspetto è dovuto alla pratica, come ha sottolineato il sindaco, di utilizzare il legno di Castagno per pali da vigna o per riscaldamento, tagliando periodicamente il tronco principale e permettendo così la crescita di nuovi tronchi attorno a esso.

Il Bosco e i suoi abitanti

Durante la camminata, la fitta copertura del fogliame ci ha impedito di osservare bene i rapaci in volo.

Tuttavia, siamo riusciti a sentire il richiamo di diversi picchi:

Anche le piccole cinciallegre e le cince bigie hanno fatto capolino, regalando un suono melodioso che ci ha accompagnato lungo il sentiero. Immaginiamo che, tra i rami nascosti, ci fossero anche allocchi e sparvieri, che preferiscono l’ambiente ombreggiato di questo tipo di bosco.

  • il picchio nero
  • il picchio verde
  • il picchio muratore

Tra i lepidotteri, abbiamo avuto la fortuna di avvistare alcune splendide farfalle, tra cui la Vanessa atalanta e la Pararge aegeria, esempi della biodiversità che il bosco di Orio offre.

Segni di presenza animale

Non sono mancati i segni di passaggio di animali più grandi. Abbiamo trovato tracce di volpe e di tasso, ma nessuna traccia riconducibile a cervidi, mustelidi o lupi, lasciando aperta la possibilità di avvistamenti futuri di questi abitanti notturni del bosco.

Questa uscita ci ha permesso non solo di osservare da vicino la natura, ma anche di comprendere come, attraverso pratiche tradizionali, l’uomo abbia interagito con il territorio per generazioni, dando forma al paesaggio che oggi conosciamo e apprezziamo.


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